Il libro sarà pubblicato in italiano e in francese
/Le livre sera publié en italien et en français

Lire le texte en Français -  Read the text in English

Durante gli ultimi due anni, abbiamo** attraversato la Tunisia in tutte le direzioni. La realizzazione del film documentario, le ricerche sul campo, i viaggi senza un obiettivo preciso, gli incontri organizzati e/o informali in tutto il paese, sono state altrettante occasioni per meravigliarci, farci arrabbiare, disperare, sperare, respirare, sognare... Gradualmente, e senza averci pensato all'inizio, si è prodotto un lavoro di accumulazione fatto di immagini, video, piccoli testi, ricordi... che oggi costituiscono un insieme di colori e parole che aspettano solo di rivelarsi e "mostrarsi". È così che questo progetto di un libro di foto e testi è diventato un modo per condividere con gli altri ciò che abbiamo potuto percepire, vedere, sentire...

Non siamo andati alla ricerca di immagini, ma guardando alcune delle foto e ricordando certi momenti, abbiamo avuto l'idea di condividerne una parte per mostrare un'altra Tunisia. Una Tunisia sconosciuta ai turisti e anche ad alcuni abitanti delle città che vedono la campagna e i quartieri poveri solo attraverso i finestrini dei loro veicoli. È un invito a un viaggio sul filo dell'acqua che abbiamo voluto lanciare. Perché quest'altra Tunisia, a volte drammatica, merita la nostra attenzione. Non si tratta di far piangere e ancor meno di provocare pietà degli uni verso gli altri. È la vita quotidiana che vogliamo mostrare. 

I volti e i paesaggi sul filo dell'Acqua sono quelli che abbiamo incontrato, visto, catturato attraverso l'obbiettivo della macchina fotografica e attraverso le parole di coloro che le nostre strade e sentieri ci hanno permesso di incontrare. Paesaggi e volti, spesso drammatici, che non assomigliano affatto a cartoline turistiche, ma compongono una bella immagine globale impressa, ormai, nei nostri ricordi e che cerchiamo di rendere visibile attraverso questo saggio collettivo. È una storia che vogliamo condividere. Quando un bambino guarda per la prima volta nell'acqua è spesso il suo stesso viso che vede riflesso. Questo è probabilmente uno dei momenti emotivamente più intensi nella vita di un bambino. Questo libro che oggi vi proponiamo è un po' il nostro volto che abbiamo visto riflettersi nei paesaggi percorsi e sui volti delle persone che abbiamo incontrato.

Sul filo dell’acqua, ritratti e paesaggi di Tunisia, quest'opera in immagini e testi dà una visione di una Tunisia ricca di risorse, paesaggi, volti e potenzialità. Un paese ricco di poesia e di colori. Ma una Tunisia ferita, esausta e impoverita. Una Tunisia dove i volti, come i paesaggi, raccontano il dolore, la sofferenza, la disperazione ma anche i sorrisi, i sogni, la rabbia, le aspettative e gli atti di resistenza. L'acqua è l'elemento centrale nella relazione tra l'uomo e lo spazio. I paesaggi sono spesso idraulici e i volti rivelano spesso l'aridità di un luogo e l'abbondanza in un altro. Niente è più bello dei volti dei piccoli contadini dopo una pioggia abbondante e ricca di speranza.

Qui, come altrove, la fusione tra volti e paesaggi è un'evidenza; si ergono a specchio, l'uno per l'altro.

Questo lavoro è il primo libro fotografico pubblicato dall'Osservatorio per la Sovranità Alimentare e dell'Ambiente (Observatoire de la Souveraineté Alimentaire et de l’Environnement – OSAE). I ricavati della vendita del libro saranno utilizzati per sostenere la ricerca e gli sforzi di advocacy di OSAE per una maggiore giustizia sociale, economica ed ecologica.

I fondi raccolti saranno utilizzati esclusivamente per la produzione e la stampa del libro.

L'Osservatorio della Sovranità Alimentare e dell'Ambiente (OSAE) è una struttura associativa tunisina senza scopo di lucro, indipendente da ogni struttura politica, religiosa, privata o governativa. Le sue attività coprono tutta la Tunisia.

Sostenere l'Osservatorio della Sovranità Alimentare e dell'Ambiente significa promuovere la consapevolezza dell'importanza delle questioni agricole, alimentari, ambientali e sociali che sono elementi centrali della sovranità alimentare, della giustizia sociale e dell’essenziale protezione dell'ambiente, delle risorse naturali e della biodiversità.

** Ernest Riva & Habib Ayeb

Ernest Riva (www.ernest-riva.com): sono un fotografo documentarista basato in Tunisia. Attualmente completo la formazione in Relazioni Internazionali presso l’Università di Cagliari. Dal 2018 esprimo il mio impegno politico per la giustizia sociale, ambientale ed economica come membro attivo dell'Osservatorio della Sovranità Alimentare e dell'Ambiente. Ho recentemente concluso la prima esperienza nella fotografia per il cinema grazie al film documentario Om Layoun del regista Habib Ayeb.

Habib Ayeb: è socio-geografo e regista specializzato in tematiche rurali e ambientali. È stato all'origine della fondazione nel 2017, insieme ad altri attivisti, dell'Osservatorio della Sovranità Alimentare e dell'Ambiente. La sua produzione accademica, pubblicistica e cinematografica si distingue per l’energico impegno politico per la giustizia sociale, ambientale, climatica ed economica. La sua scrittura e il suo cinema hanno la forza di gettare il lettore/spettatore nelle realtà indagate; la meraviglia, la rabbia, la disperazione, la speranza, la gioia, …, traspirano dalla carta e dai fotogrammi, l’autore ti prende per mano attraverso un viaggio che attiva riflessioni e ragionamenti, al termine del quale, non si può più restare indifferenti.

Français

Le projet

Au fil de l'eau ; visages et paysages de Tunisie

Pendant ces deux dernières années, nous** avons parcouru la Tunisie dans toutes les directions. La réalisation du film documentaire, les enquêtes de terrains, les voyages sans objets, les rencontres organisées et où informelles à travers le pays, ont été autant d’occasions de nous émerveiller, nous mettre en colère, désespérer, espérer, respirer, rêver… Progressivement, et sans l’avoir pensé au départ, c’est un travail d’accumulation qui s’est produit : des images, des vidéos, des petits textes, des souvenirs… qui constituent aujourd’hui un ensemble de couleurs et de mots qui ne demandent qu’à apparaître et à « se montrer ». C’est ainsi que ce projet d’un livre de photos et de textes s’est imposé comme un moyen de partager avec d’autres ce que nous avons pu entendre, voir, sentir…

Nous n’étions pas partis à la recherche d’images, mais en visionnant certaines photos et en nous rappelant de certains moments, nous avons eu l’idée d’en partager une partie pour montrer une autre Tunisie. Une Tunisie inconnue des touristes et même de certain.e.s habitant.e.s urbain.e.s qui ne voient la campagne et les quartiers modestes qu’à travers les vitres de leurs véhicules. C’est une invitation à un voyage au fil de l’eau qu’on a souhaité lancer. Parce que cette autre Tunisie, parfois dramatique, mérite qu’on lui prête attention. Il ne s’agit pas de faire pleurer et encore moins de provoquer la pitié des uns et des unes envers d’autres. C’est la vie de tous les jours que nous voulons montrer. 

Visages et paysages au fil de l’Eau ; sont ceux que nous avons croisés, vus, captés à travers le diaphragme de l’appareil photo et à travers les mots de celles et ceux que nos routes et chemins nous ont permis de rencontrer. Des paysages et des visages, souvent dramatiques, qui ne ressemblent en rien aux cartes postales touristiques mais composent une belle image globale imprimée, désormais, dans nos mémoires et que nous essayons de rendre visibles à travers cet essai collectif. C’est une histoire que nous voulons partager. Quand un enfant regarde pour la première fois dans l’eau, c’est souvent son propre visage qu’il voit reflété. C’est probablement l’un des moments les plus émotionnellement intenses dans la vie d’un enfant. Ce livre que nous proposons aujourd’hui, c’est un peu nos propres visages que nous avons vus se refléter dans les paysages parcourus et sur les visages croisés.

Au fil de l'eau ; visages et paysages de Tunisie, ce travail d’images et de textes donne une vision d’une Tunisie riche par ses ressources, ses paysages, ses visages et ses potentiels. Un pays riche de poésie et de couleurs. Mais une Tunisie blessée, épuisée, appauvrie. Une Tunisie où les visages, comme les paysages, racontent la douleur, la souffrance, le désespoir mais aussi les sourires, les rêves, les colères, les attentes et les résistances. L’eau est l’élément central dans la relation entre l’homme et l’espace. Les paysages sont souvent hydrauliques et les visages révèlent souvent l’aridité d’un lieu et l’abondance dans un autre. Rien n’est plus beau que les visages des petits paysans après une bonne pluie prometteuse.

Ici, comme ailleurs, la fusion entre visages et paysages est une évidence ; ils se dressent en miroir, l’un pour l’autre.

Ce travail est le premier livre photographique que publie l’Observatoire de la Souveraineté et de l’Environnement OSAE. Les bénéfices issus de la vente de l’ouvrage serviront à soutenir les efforts de recherches et de plaidoyer d’OSAE pour plus de justices sociales, économiques et écologiques…

Les fonds collectés seront exclusivement utilisés pour la réalisation et l’impression du livre.

L’Observatoire de la Souveraineté Alimentaire et de l’Environnement (OSAE) est une structure associative tunisienne à but non lucratif et indépendante de toutes structures politiques, religieuses, privées ou gouvernementales. Ses activités couvrent l’ensemble de la Tunisie.

Soutenir l’Observatoire de la Souveraineté Alimentaire et de l’Environnement, c’est favoriser les prises de conscience de l’importance des questions agricoles, alimentaires, environnementales et sociales qui constituent les éléments centraux de la souveraineté alimentaire, de la justice sociale et de l’indispensable protection de l’environnement, des ressources naturelles et de la biodiversité. (link)

** Ernest Riva & Habib Ayeb

Ernest Riva (www.ernest-riva.com) : Je suis un photographe documentaire basé en Tunisie. Je termine actuellement une formation en relations internationales à l'université de Cagliari. Depuis 2018, j'exprime mon engagement politique pour la justice sociale, environnementale et économique en tant que membre actif de l'Observatoire de la souveraineté alimentaire et de l'environnement. J'ai récemment conclu ma première expérience de photographie pour le cinéma grâce au film documentaire Om Layoun du réalisateur Habib Ayeb.

Habib Ayeb : est un socio-géographe et cinéaste spécialisé dans les questions rurales et environnementales. Il a été à l'origine de la création en 2017, avec d'autres militants, de l'Observatoire de la souveraineté alimentaire et de l'environnement. Sa production académique, journalistique et cinématographique se distingue par un engagement politique énergique en faveur de la justice sociale, environnementale, climatique et économique. Son écriture et son cinéma ont le pouvoir de jeter le lecteur/spectateur dans les réalités étudiées ; l'émerveillement, la colère, le désespoir, l'espoir, la joie, ..., transparaissent du papier et des images, l'auteur vous prend par la main à travers un voyage qui active la réflexion et le raisonnement, au terme duquel, vous ne pouvez plus rester indifférents.

English

The project

Au fil de l'eau ; visages et paysages de Tunisie

During the last two years, we** have traveled through Tunisia in all directions. The making of the documentary film, fieldwork, journeys without objects, organized and informal meetings throughout the country, have been as many opportunities to marvel, anger, despair, hope, breathe, dream ... Gradually, and without having thought it at first, it is a work of accumulation that has occurred: images, videos, short texts, memories ... which now constitute a set of colors and words that are just waiting to appear and "show themselves". This is how this project of a book of photos and texts became a way to share with others what we have heard, seen, felt...

We had not gone in search of images, but by looking at some pictures and remembering some moments, we had the idea to share a part of them to show another Tunisia. A Tunisia unknown to tourists and even some urban people, who only see the countryside and poor neighborhoods through the windows of their vehicles. It is an invitation to a journey along the water that we wanted to launch. Because this other Tunisia, sometimes dramatic, deserves attention. It is not a question of making people cry and even less of provoking pity for each other. It is the everyday life that we want to show. 

Faces and landscapes along the water; are those we have crossed, seen, captured through the camera's diaphragm and through the words of those whom our roads and paths have allowed us to meet. Landscapes and faces, often dramatic, which do not look anything like tourist postcards but compose a beautiful global image printed, from now on, in our memories and which we try to make visible through this collective essay. It is a story we want to share. When a child looks for the first time through the water, it is often his own face that he sees reflected. It is probably one of the most emotionally intense moments in a child's life. This book that we are proposing today is a little bit our own faces that we saw reflected in the landscapes we went through and on the crossed faces.

Au fil de l'eau; Visages et Paysages de Tunisie, this work of images and texts gives a vision of a Tunisia rich in resources, landscapes, faces and potentials. A country rich in poetry and colors. But a Tunisia wounded, exhausted, impoverished. A Tunisia where the faces, like the landscapes, tell the pain, the suffering, the despair but also the smiles, the dreams, the anger, the expectations, and the resistances.  Water is the central element in the relationship between human beings and space. Landscapes are often hydraulic and faces often reveal the aridity of one place and abundance in another. Nothing is more beautiful than the faces of small farmers after a good promising rainfall.

Here, as elsewhere, the fusion between faces and landscapes is obvious; they stand as mirrors, one for the other.

This work is the first photographic book published by the Observatory of Sovereignty and Environment OSAE. All profits from the sale of the book will be used to support OSAE's research and advocacy efforts for more social, economic, and ecological justice.

The funds collected will be used exclusively for the realization and printing of the book.

The Observatory of Food Sovereignty and the Environment (OSAE) is a Tunisian non-profit organization, independent of all political, religious, private or governmental structures. Its activities cover the whole of Tunisia.

Supporting the Observatory of Food Sovereignty and the Environment is to promote awareness of the importance of agricultural, food, environmental and social issues that are central elements of food sovereignty, social justice and the crucial protection of the environment, natural resources and biodiversity.

** Ernest Riva & Habib Ayeb

Ernest Riva (www.ernest-riva.com): I am a documentary photographer based in Tunisia. I am currently completing my training in International Relations at the University of Cagliari. Since 2018, I have been expressing my political commitment for social, environmental and economic justice as an active member of the Food Sovereignty and Environment Observatory. I recently concluded my first experience in photography for cinema thanks to the documentary film Om Layoun by director Habib Ayeb.

Habib Ayeb: is a socio-geographer and filmmaker specializing in rural and environmental issues. He was behind the founding in 2017, together with other activists, of the Food Sovereignty and Environment Observatory. His academic, publicist and film production are distinguished by an energetic political commitment to social, environmental, climate and economic justice. His writing and his cinema have the power to throw the reader/viewer into the realities investigated; wonder, anger, despair, hope, joy, ..., transpire from the paper and the frames, the author takes you by the hand through a journey that activates reflection and reasoning, at the end of which, you can no longer remain indifferent.