L'associazione La Via degli Abruzzi vuole valorizzare i paesi  dell'aquilano, dei borghi bellissimi in via di spopolamento, narrando personaggi e fatti che hanno interessato questa importante arteria.

La via degli Abruzzi è stata un'importante arteria economica e culturale, che collegava Firenze a Napoli.
Il periodo di massimo splendore è  dal 1200 al 1450 quando è stata percorsa da importanti personaggi: Boccaccio, Petrarca, Giotto, famiglie di mercanti e banchieri, cardinali, Papi e Re, templari e giovanniti, cavalieri del Santo Sepolcro, eserciti, pellegrini, Santi ed eremiti.
Boccaccio, Petrarca e Giotto la percorsero per recarsi alla Corte Angioina a Napoli, ma nei vari borghi ricchi per il commercio di zafferano, lana, seta e tessuti arrivarono oltre ai mercanti e banchieri anche gli  allievi di Giotto. 
Le esperienze del cantiere di Assisi permisero la diffusione nell'area di nuovi percorsi artistici. Furono realizzate opere preziosissime, ad esempio gli affreschi di Castelvecchio Subequo.

Pasolini nel realizzare il Decamerone interpreta l'"allievo di Giotto", non lascia ad altri attori questo ruolo.
In modo straordinario coglie un evento culturale di valenza universale. Un grande intellettuale che  nel 1900 testimonia  al pubblico l'importanza della scuola di Giotto per l'umanità.
Comunica al pubblico che gli allievi di Giotto si muovevano in una grande area del centro Italia per lavorare accettando committenza da borghi, castelli e abbazie che oggi sono sconosciuti ai piu.
È come se il registra volesse sovrapporsi a Boccaccio nel ruolo di cronista. Nello scegliere le novelle dal Decamerone individua l'importanza per un artista di interpretare l'allievo di Giotto.

Sarebbe molto bello, per la prossima estate, poter organizzare una mostra, qui nell'aquilano, con il materiale fotografico ed i testi relativi al film, ma soprattutto approfondire la scelta di Pasolini nel voler interpretare il ruolo di allievo di Giotto.
È bene sapere che la prima copia del Decamerone passò a L'Aquila per arrivare a Sulmona dove fu depositata per l'importante famiglia fiorentina degli Acciaiuoli.