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"Salviamo il Parco di Pietralata"

Una campagna di
ARCI PIETRALATA

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ARCI PIETRALATA

"Salviamo il Parco di Pietralata"

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  • Raccolti € 1.965,00
  • Sostenitori 39
  • Scadenza 51 giorni rimanenti
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale
  • Obiettivi
    11. Città e comunità sostenibili
    13. Agire per il clima
    15. Vita sulla terra

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ARCI PIETRALATA

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Il Progetto

VIVA IL PARCO DI PIETRALATA
Ripensare gli spazi urbani rendendoli più verdi,
sostenibili e accessibili

CHI SIAMO - Presentazione del “COORDINAMENTO SI AL PARCO- NO ALLO STADIO”

Il Coordinamento Sì al Parco - NO ALLO STADIO è una struttura informale, nata ad ottobre del 2022 dalla coesione di diverse realtà sociali e semplici cittadini attivi sul territorio interessato dall’assurdo progetto dello Stadio della Roma a Pietralata.

La condivisione di esperienze e professionalità, arricchite dalle differenze e dal continuo confronto, ha consentito di creare un gruppo coeso e attento ai reali bisogni del territorio, politicamente strumentalizzati per celare gli interessi di questo progetto riconducibili esclusivamente ad una speculazione edilizia su terreno pubblico in favore di un privato per un futuro tornaconto politico di chi ci amministra.

Questo ci ha consentito di analizzare e verificare quanto riportato nei documenti e nei progetti presentati confrontandoli con le affermazioni propagandate dall’Amministrazione, mettendo così in evidenza le enormi incongruenze tra quanto raccontato e la realtà di quel che accadrebbe; il risultato di queste analisi e verifiche ci ha mostrato la reale faccia di questo progetto:
cemento, impermeabilizzazione del suolo, distruzione di un’area verde e pubblica di 14 ettari, traffico, inquinamento acustico e dell’aria, mancato accesso alle cure di primo soccorso dell’Ospedale S. Pertini a causa del sottodimensionamento del personale, speculazione edilizia, gentrificazione.

A questa visione distruttiva ci siamo sin da subito opposti presentando un progetto alternativo, atto a dimostrare che la qualità della vita del quadrante passa esclusivamente attraverso la salvaguardia, lo sviluppo e l’accessibilità di questo enorme spazio verde pubblico

Le nostre azioni si sono concentrate nel rendere accessibili e consultabili alla cittadinanza tutte le informazioni inerenti il progetto in tutte le sue fasi, organizzando incontri, assemblee pubbliche di analisi e confronto, oltre a visite guidate dedicate alla conoscenza dell’area del Parco e della sua bellezza.

Contemporaneamente sono state intraprese diverse azioni legali promosse dai diversi soggetti interessati, singoli cittadini e organizzazioni, supportate dal coordinamento anche attraverso raccolte fondi dedicate alle ingenti spese legali sin qui affrontate.

La mancanza di un confronto e dialogo con le istituzioni, da sempre trincerate dietro la “necessità di un progetto privato per riqualificare l’area”, ha portato all'istruzione di due cause promosse al Tribunale Civile di Roma e di due ricorsi promossi al Tribunale Amministrativo Regionale, con l’intento di bloccare l’eventuale iter intrapreso.

L’attuale raccolta fondi è destinata a garantire un supporto economico alle future azioni che verranno messe in atto per la salvaguardia dell’area del Parco di Pietralata e della qualità della vita dell’intero quadrante ed il corretto utilizzo della somma raccolta verrà garantito attraverso una apposita rendicontazione consultabile da tutti i sottoscrittori.

LA NOSTRA VISIONE DEL PARCO DI PIETRALATA – il progetto del master “PIETRALATA S’E’ ALLAGATA” presentato all’Università degli studi di Firenze

La proposta progettuale recepisce la destinazione d’uso dell’area a verde pubblico, come previsto dal Piano Particolareggiato Vigente, e concepisce un’infrastruttura verde - in parte già esistente - che sia in grado di rispondere all’esigenza di spazi outdoor e di aggregazione della comunità residente, e dispensi servizi ecosistemici per l’intero quadrante. Infatti, per le sue caratteristiche paesaggistiche e geo-morfologiche tale infrastruttura verde risulta fondamentale per la gestione dei fattori di rischio ambientale:
mitigazione ondate di calore, assorbimento inquinanti (biossido azoto, metalli pesanti e idrocarburi), contenimento dei fenomeni di ruscellamento e alluvione, al contempo approvvigionamento delle falde sotterranee, evitando la congestione della rete fognaria etc..

Il  bosco urbano presente sull’area, come certificato da una consulenza scientifica di parte, costituisce un habitat  tutelato dalle Direttive n.92/43/CEE e un presidio di biodiversità per il contesto fortemente urbanizzato. La collocazione dell’area del Parco risulta strategica per la ricucitura ecologica con la Valle dell’Aniene (poco più a nord) e la previsione di un ambiente mediamente umido al suo interno costituirebbe un elemento chiave a supporto delle specie migratorie che frequentano la Valle. Inoltre, date le numerose presenze e testimonianze d’interesse storico, archeologico, naturalistico e letterario, nello studio preliminare per il Parco, vengono individuati punti d’osservazione, d’interesse e  percorsi tematici da sviluppare successivamente con i cittadini residenti, al fine di garantirne un’adeguata narrazione.

L’area rientra nel contesto urbanistico dell’ex-SDO di Pietralata, in particolare l’area destinata dal Piano Particolareggiato Vigente a Parco Urbano di 14ha e le zone limitrofe a destinazione direzionale e terziario (oggi decaduta), nuova sede Istat e Technopole di Roma. Queste ultime due, aventi già destinazione d’uso, sono state integrate per coerenza progettuale come aree verdi ad uso pubblico. Tuttavia, il parziale mantenimento a verde (con annesse funzioni) delle aree interessate dal progetto non risulterebbe incompatibile con la realizzazione dei due poli, che ne gioverebbero in termini di funzioni ecologiche e apporti alla comunità. 

Un'ipotesi di variante progettuale da sviluppare riguarda l'area centrale che, data la vicinanza all'Ospedale Sandro Pertini, si presta alla ricezione di nuove strutture ospedaliere o di ricercatale destinazione risulterebbe del tutto compatibile con la convivenza di aree verdi ospitanti giardini terapeutici, percorsi fisioterapici e di riabilitazione all'aperto, offrendo così un'opportunità unica per la progettazione delle nuove strutture ospedaliere secondo le nuove Politiche di Sostenibilità Ambientale e d'ingegneria sanitaria a emissioni zero.

La definizione delle varie aree e della loro previsione ed indicazione di massima, deriva dagli obiettivi sociali e naturalistici alla base della genesi del progetto.
Dal punto di vista naturalistico, le azioni principali seguono le linee guida delle Nature Based Solutions, che sono: 

  1. Mantenimento delle aree fondamentali; 
  2. Inserimento di elementi di rain gardens; 
  3. Creazione di aree prative allagabili; 
  4. Interventi di riforestazione. 

Per una descrizione più dettagliata del progetto, abbiamo suddiviso le aree di intervento descrivendo per ciascuna le azioni previste:

Area Centro - Ovest:

  • Previsione di filari di nuove alberature su tutto il profilo esterno dell’area di intervento, corredate di nuovi percorsi ciclo-pedonali che definiscono una zona cuscinetto verso le principali arterie di comunicazione esistenti.
  • Zone a Norddestinate a praterie allagabili, con innesto di nuovi percorsi pedonali e turistici, prevedendo il mantenimento delle volumetrie costruite attuali.
  • Ampliamento del bosco e dei frutteti esistenti, in modo da valorizzare il potenziale estetico - produttivo dell’area, all’interno delle quali vengono rigenerati gli elementi archeologici dei cosiddetti “vasconi”. Il loro recupero e riutilizzo ha, come obiettivo, sia il ripristino della memoria storica dei luoghi sia la riconversione degli stessi, attraverso un uso da parte della collettività che amplifica il senso di appartenenza.
  • Localizzazione di un rain garden, ossia un’area di captazione e accumulo delle acque piovane, con inserimento di una piattaforma sospesa, utilizzabile dagli utenti come area di aggregazione e panoramica. Successive aree pubbliche outdoor ( arena a cielo aperto e altri spazi per attività sportive) sono situate nelle vicinanze del comparto edificato esistente, di modo da favorire una ricucitura sociale nelle aree attuali. 

Area Centro - riuso delle arterie viarie interne attualmente edificate, attraverso nuovi impieghi:

  • in parte, le strade saranno impiegate come percorsi pedonali sportivi e di riabilitazione a supporto dell’ospedale Pertini;
  • la rotatoria e le altre vie di scorrimento secondarie saranno mantenute e rese accessibili da Via Tiburtina solo per garantire l’ingresso all’edificio “volano” dell’ospedale S. Pertini;
  • questo edificio, immerso nel verde, vuole ampliare l’offerta attuale della struttura ospedaliera esistente, ospitando parte delle attuali funzioni e destinazioni, con maggiore approfondimento ai reparti riabilitativi, che saranno maggiormente enfatizzati con la previsione di giardini terapeutici (“healing gardens”), deputati alla riabilitazione dei vari pazienti e capaci di garantire un apporto migliorativo e di maggior incontro tra paziente- visitatore e paziente- medico;
  • sono previste aree adibite a svago e attrezzature sportive per tutta la comunità e cittadinanza, separate della struttura ospedaliera;
  • creazione di un ulteriore rain gardens, di dimensioni inferiori, aiuta ad aumentare la raccolta delle acque piovane, diminuendo l’effetto del run-off, garantendo un drenaggio nel terreno migliore. 

Area Centro - Est - tale area si denota per la continuità con il resto dell’intervento, in termini di percorsi pedonali e turistici, che garantiscono uno sviluppo della consapevolezza delle varie aree:

  • innesto di punti di osservazione avifaunistici e predisposizione di percorsi di formazione per le scuole all’interno dell’area degli scavi archeologici attuali
  • ulteriori aree di riforestazione e reintroduzione di specie arboree esistenti, coesistono con ulteriori praterie allagabili, in grado di poter mitigare l’eccessivo accumulo delle acque piovane a livello del primo substrato del terreno.


Veduta aerea su uno dei punti d’interesse del parco, la Cava di Pozzolana Rossa: nel cuore della fitta coltre boschiva si distinguono individui arborei centenari di ulivo e la struttura del “Vascone”, fontanile di inizio XX sec. di rilevante interesse storico, letterario e cinematografico.

DA DOVE NASCE IL PARCO DI PIETRALATA O PARCO DI MONTI TIBURTINI: il progetto de “la Centralità Direzionale di Pietralata”

Nella Legge 396 “Interventi per Roma, Capitale della Repubblica”, approvata nel dicembre 1990, la realizzazione del Sistema direzionale orientale e del connesso Piano di rilocalizzazione delle sedi della Pubblica amministrazione rappresentavano il primo degli obiettivi strategici individuati dallo Stato. Il testo legislativo si ispirava infatti al modello di sviluppo del Piano regolatore all’epoca vigente, che trasferiva le funzioni amministrative della capitale, localizzate nell’area centrale, in un insediamento lineare, denominato Sistema Direzionale Orientale (Sdo), dotato di grandi infrastrutture viarie e mirato anche alla riqualificazione urbana del quadrante est della città. 

Nel nuovo Piano Regolatore di Roma, adottato nel marzo 2003, il Sistema Direzionale Orientale si è trasformato in un sistema di centralità direzionale, più rispondente agli obiettivi di decongestionamento del centro storico e di riqualificazione della periferia; tale sistema si presentava, infatti, più accessibile dalle linee di mobilità su ferro, più integrato ai tessuti urbani consolidati e, quindi,più sostenibile sotto l’aspetto ambientale


Sulla base del Programma pluriennale per l’attuazione dei comprensori direzionali, approvato ai sensi dell’art 8 della Legge 396/90, nell’ottobre 1994 sono state così avviate le procedure di acquisizione (esproprio) delle aree del comprensorio di Pietralata, terminate nel 2003, che ospitavano borghi, case ed aree utilizzate per l’agricoltura, con un impegno di spesa di circa 120 miliardi di lire e, parallelamente, è stato elaborato il Piano particolareggiato del comprensorio, approvato dalla Regione Lazio nel gennaio 2001. 

Questa operazione di riqualificazione, che interessa circa 200 ettari di territorio e insediamenti per oltre un milione di metri cubi, doveva garantire una elevata qualità architettonica dei nuovi interventi: infrastrutture, parchi, giardini, edifici pubblici, residenze, strutture terziarie, prevedendo, al contempo, la ricollocazione delle residenze e degli insediamenti produttivi espropriati, che sarebbero stati successivamente demoliti.

Con la stipula dell’Accordo di programma per la riqualificazione dell’area della Stazione Tiburtina, fu contestualmente approvato il Progetto urbano Pietralata - Tiburtina, strumento programmatico propedeutico al Piano particolareggiato di Pietralata (1996), che avrebbe dovuto mettere in coerenza finalità e obiettivi del Progetto direttore dello Sdo e del Piano di assetto generale delle aree ferroviarie, proponendo lo sviluppo coordinato dei due poli direzionali Pietralata e stazione Tiburtina.

Il Piano particolareggiato del comprensorio di Pietralata, approvato dalla Regione Lazio con deliberazione della Giunta 79/01, proponeva quindi una profonda riqualificazione del quartiere di Pietralata attraverso il completamento delle infrastrutture viarie, la dotazione di parcheggi e di servizi ela fondazione di un sistema di parchi urbani e locali; le nuove sedi per la Pubblica amministrazione, da localizzare su oltre 230.000 mq di superfici utili, venivano concentrate intorno alla stazione Metro Quintiliani (linea B).

Il rapporto della nuova direzionalità con l’esistente quartiere di Pietralata doveva essere prevalentemente pedonale; l’impatto ambientale è mitigato da un grande parco, in parte già esistente,esteso anche all’area ferroviaria Tiburtina e collegato al parco dell’Aniene a nord e al quartiere di piazza Bologna ad est e, per dare seguito agli accordi precedentemente stipulati, nel 2013 il MIT finanziò la creazione di attrezzature e piste ciclabili previste nel Parco con una somma iniziale di € 2.086.000 che, ad oggi, tuttavia, non sono MAI STATI UTILIZZATI.


GLI ESPROPRI, L’ABBANDONO E LA CURA DEI RESIDENTI: il parco partecipato, il parco che r-esiste

Nel periodo intercorrente tra i primi anni 90 ed il 2003 gran parte dei terreni interessati della Centralità Direzionale di Pietralata sono stati espropriati e, in parte, immessi nel patrimonio del Comune di Roma per dare seguito ai progetti previsti sull’area, con ultima modifica approvata nella “Variante del 2012”. 

A questi espropri per “PUBBLICA UTILITA’”hanno purtroppo fatto seguito ben 20 anni di totale abbandono e inerzia istituzionale soprattutto verso l’area del Parco di Pietralata (o Parco di Monti Tiburtini), considerato l’ultimo tassello da sviluppare in un progetto che doveva prima vedere completate le opere edificatorie e viarie, per poi concentrarsi sull’area verde e sugli investimenti a questa dedicati, come i fondi per i percorsi ciclo-pedonali stanziati dal 2015 e a tutt’oggi mai spesi.

Gli abitanti dei diversi borghi presenti sul territorio, per non lasciare questi spazi verdi una volta curati e coltivati alla mercee di degrado e incuria, si sono presi cura di circa 8 dei 14 ettari del parco previsto, facendosi carico delle spese inerenti alla manutenzione degli alberi, degli spazi verdi e della pulizia dell’area. 

Queste abitazioni e piccoli borghi, che ospitano un totale di circa 60 famiglie, sono parte integrante della storia dell’intera area: difatti, successivamente alla prima guerra mondiale, molti reduci combattenti ricevettero in assegnazione dallo Stato porzioni di terra, con l’obiettivo di favorirne la bonifica e l’utilizzo agricolo/pastorale.Intorno al 1930 diverse persone si trasferirono con le proprie famiglie in abitazioni costruite dal Genio Civile all’interno dei lotti di terreno a loro assegnati e, con la crescita del numero dei componenti del nucleo familiare, le case si trasformarono in casali intorno a cui crebbero dei borghi, tutt’oggi esistenti ed abitati. La cura e la manutenzione di questi appezzamenti di terreno erano quindi demandati agli assegnatari che crearono grandi lotti agricoli dove, all’occorrenza, veniva lasciato pascolare liberamente il bestiame proveniente dall’Abruzzo nel periodo della transumanza. I lotti di terreno concessi dallo Stato divennero di proprietà decorsi 15 anni dalla loro assegnazione, mediante il pagamento di un corrispettivo in denaro.

Ancora oggi alcuni di questi borghi, sopravvissuti agli espropri e agli abbattimenti, sono abitati e curati dai discendenti di quei nuclei familiari, che ne preservano la memoria storica e paesaggistica garantendone al contempo la fruibilità e la progressiva riappropriazione e lo sviluppo di una folta presenza arborea e arbustiva, ad oggi riconducibile in tutto e per tutto a quello di un “BOSCO URBANO” tutelato dall’art.142 lett. G del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio




PROGETTO AS ROMA A PIETRALATA

"Il 3 ottobre 2022 la AS Roma S.p.A., ha presentato a Roma Capitale, in qualità di soggetto proponente, uno studio di fattibilità per la realizzazione e gestione in Project Financing di un nuovo stadio di calcio da 62.000 spettatori, campi da calcio/padel, un anfiteatro e diverse centinaia di parcheggi a raso o interrati: il tutto disposto su 21 ettari".

La nuova “variante”, con cui il Comune di Roma intende modificare la destinazione d’uso dell’area, prevede l’utilizzo di 48.000 metri cubi destinati alla costruzione del Ministero dell’Ambiente e dell’Agricoltura ed altre strutture pubbliche (ISPRA, ENEA, etc), che verrebbero ampliate a 52.000 per creare l’area di superficie della nuova struttura Stadio, la quale andrebbe a cementificare completamente i 14 ettari di area verde e pubblica. Nel maldestro tentativo di giustificare agli occhi dell’opinione pubblica questa operazione, diverse personalità politiche hanno più volte descritto l’area del Parco di Pietralata come degradata, abbandonata, piena di discariche abusive, individuando l’intervento di un soggetto privato quale unica soluzione percorribile per la riqualificazione ed il completamento delle opere mai effettuate.

L’operazione è in realtà una mera attività di speculazione politica ancorché edilizia, che porterebbe alla totale paralisi di diversi quadranti limitrofi all’area dello Stadio con rischio di cagionare un impedimento all'accesso alle cure sanitarie dell’Ospedale Sandro Pertini, posto a circa 500m di distanza in linea d’aria dall’eventuale zona Stadio.

Nell’area individuata sono diverse le costruzioni pubbliche previste ed in fase di completamento o inizio lavori capaci di rilanciare la qualità della vita dell’intero quadrante, che sono:

Tutte queste costruzioni, previste dal progetto della Centralità Direzionale di Pietralata e dal Progetto S.D.O. Pietralata, garantiscono, grazie alla destinazione di milioni di euro di fondi Pubblici (in parte già stanziati ed in attesa di essere spesi), una totale miglioria dell’area grazie alla creazione di nuovi servizi, viabilità, piste ciclabili, piazze ed aree di intrattenimento culturale.

E’ previsto quindi un aumento della densità abitativa e lavorativa nell’area con flussi di circa 15/20.000 persone che andranno ad impattare giornalmente sulla viabilità, il trasporto o l’accesso al pronto soccorso.

COSA CAMBIEREBBE CON IL PROGETTO STADIO?

Link - Relazione tecnico illustrativa

L’area di sedime dello stadio, denominato sul progetto PARCO DELLO STADIO, includente il patio (area di massima sicurezza) ed i percorsi pedonali, andrebbe a cementificare e ad impermeabilizzare quasi totalmente i 14 ha del Parco di Pietralata, non andando a reintegrare in alcun modo il verde previsto, che verrebbe così ridotto a poche centinaia di metri quadrati di aiuole poste ai bordi dei percorsi pedonali; al contempo, l’area in cui inizialmente era prevista l’edificazione del Ministero dell’Ambiente e dell’Agricoltura, denominata nel progetto PARCO CENTRALE, verrebbe utilizzata per la creazione di campi da padel o calcetto con la costruzione di un anfiteatro.

QUALI SONO LE PRINCIPALI CRITICITA’ EMERSE

A seguito di un'attenta analisi della documentazione prodotta da As Roma nella conferenza dei servizi preliminare e dei contributi resi a chiusura della stessa sono emerse molteplici problematiche, come ad esempio:

  • cementificazione e impermeabilizzazione del suolo
  • distruzione di un’area verde e pubblica di 14 ettari
  • aumento del traffico veicolare
  • inquinamento acustico e dell’aria
  • mancato accesso alle cure di primo soccorso dell’Ospedale S. Pertini a causa del sottodimensionamento del personale
  • speculazione edilizia su suolo pubblico
  • gentrificazione.

L'intera analisi è stata racchiuse in un contro dossier di 100 pagine, inviato al Comune di Roma alla chiusura del Dibattito Pubblico, consultabile inquadrando il seguente QR-code o cliccando sull’apposito link

Link

QUANTI ALBERI VERREBBERO ABBATTUTI PER COSTRUIRE LO STADIO?

A seguito di deversi accessi agli atti promossi nei confronti del Comune di Roma, sono emersi documenti inerenti il censimento delle alberature presenti sull'area individuata per la costruzione dello stadio, del patio e degli accessi pedonali e ciclabili previsti dal progetto.

Come è possibile osservare nelle immagini seguenti, all'interno dell'area di sicurezza e di sedime dello Stadio, quella che viene indicata come "IL PARCO DELLO STADIO", gli agronomi incaricati dalla AS ROMA hanno censito all'incirca 800 alberi di diverse altezze e dimensioni, di cui almeno 80 identificati come di PREGIO, ovvero aventi un tronco di diametro compreso tra 24 cm e 34 cm o aventi un tronco addirittura superiore ai 35 cm. Si parla quindi di alberi con età superiore  ai 15/20 anni, la cui esistenza è stata celata volontariamente dalla pubblica amministrazione impegnata in racconti che volevano questa area come degradata, abbandonata e piena di discariche.

Nel documento "TAVOLA RILIEVO ARBOREO ED INDAGINI GEOGNOSTICHE" viene riportata la numerazione ed il posizionamento degli "alberi classificati", indicati con cerchi verdi, e degli "alberi localizzati tramite fotointerpretazione", indicati con cerchi rossi, a dimostrazione che anche questo censimento risulta in realtà parziale, poichè l'accesso ad alcune aree è impedito dalla presenza di rovi o folta vegetazione

Per la sola esecuzione delle indagini geognostiche, cosi come indicato nella LEGENDA, sono previsti abbattimenti e la "pulizia" di quelli che vengono definiti "NUCLEI ARBORATI COMPATTI ARBUSTIVI", oltre alla creazione di percorsi e piazzole che andrebbero a modificare/distruggere le zone di l'HABITAT interessate.

Nel documento "TAVOLA RILIEVO ARBOREO ED INDAGINI ARCHEOLOGICHE" , è possibile osservare la grandezza e la lunghezza delle trincee necessarie all'esecuzione delle indagini archeologiche e la presenza di ALBERI DI PREGIO, indicati con puntini gialli o rossi, aventi tronchi di diametro superiore ai 25 cm o addirittura superiore ai 35 cm, protetti dallo stesso REGOLAMENTO DEL VERDE DEL COMUNE DI ROMA, che ne certifica la tutela per legge e l'impossibilità di abbatterli se non per motivi di sicurezza o di salute. Queste osservazioni devono essere descritte all'interno di perizie rese da personale qualificato, ad oggi mai prodotte o ricevute dal DIPARTIMENTO TUTELA AMBIENTALE del Comune di Roma, come riportato nel riscontro al nostro accesso agli atti .


Commenti (12)

Per commentare devi fare
  • GC
    Giancarlo Oggi, 7 aprile 2024, giornata straordinaria e molto partecipata al Parco di Pietralata dove le persone intervenute hanno visto respirato e ammirato la bellezza della biodiversità di quell'area per cui tutti dobbiamo lottare sostenendo e diffondendo i motivi delle nostre battaglie. Viva il Parco di Pietralata e la gente che ci sta 😀
    • GC
      Giancarlo Forza ragazzi... non ci fermiamo. A piccoli passi continuiamo a sostenere la nostra battaglia di civiltà urbanistica sociale e ambientale. Viva il Parco di Pietralata
      • cq
        claudia Sosteniamo il parco di Pietralata, sosteniamo il nostro territorio
        • avatar
          Anna per un mondo più pulito! A&M
          • Ab
            Andrea Sono con voi 🫂
            • GF
              Gaetano Appoggio incondizionato a questa meritevole iniziativa a difesa del verde urbano
              • avatar
                Massimo Congratulazioni per l'intervento, bisogna fermare questo progetto devastante.
                • GC
                  Giancarlo Difendiamo questo NOSTRO bosco urbano, uno dei pochi rimasti a Roma, un polmone di libertà che i nostri amministratori disprezzano e disconoscono e lo identificano solo come un mezzo di speculazione politica e finanziaria. Viva il Parco di Pietralata
                  • OH
                    Oleksiy Ottima iniziativa, dobbiamo salvare il parco esistente e non permettere buttare tonnellate di cemento per fare i profitti ai grandi costruttori. Dobbiamo combattere per il nostro diritto di vivere nelle città per cittadini e non per speculatori e per politici di turno!
                    • avatar
                      Lorenzo Daje de Parco e cura del Futuro

                      Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

                      Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

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